VENERDI' 7 NOVEMBRE

La rete studenti Salerno, aderendo all'appello nazionale, indice un corteo per venerdì 7 novembre, con concentramento in Piazza Ferrovia alle ore 9:00. Il movimento, è impegnato da due anni nelle lotte studentesche e sempre al fianco di ogni vertenza sociale, negli ultimi mesi ha concentrato le sue forze in quella che è una realtà di movimento nazionale, che si è battuta e continua a battersi contro lo smantellamento della Scuola e dell'Università pubblica. La rete che ha già preso adesioni nelle scuole si è attivata per portare sapere critico anche all'interno dell'Università. “Dopo aver dato vita a numerose manifestazioni e cortei all'interno dell'Ateneo - si legge in un comunicato giunto in redazione - abbiamo occupato un'aula (Aula Studio di Lingue) proprio per dare un punto di riferimento a chiunque condividesse la nostra lotta e così che si è arrivati ad un'azione forte come quella del 29 ottobre (blocco autostradale). Quest' azione è stato un modo per allargare la protesta creando disagio.
Oggi tentiamo di allargare la lotta a quelle che sono problematiche sociali legate al nostro territorio, ed è per questo che il giorno 7 sono stati invitati ed hanno aderito alla manifestazione movimenti come quello dei “Corsisti Salernitani”, impegnati da anni nella lotta per il lavoro la casa, ambiente e reinserimento sociale, e il Consiglio di fabbrica Ideal Clima e i vari sindacati.
Presenteremo dopo il corteo - si legge - un documento che avanzerà determinate proposte legate alla gestione dei saperi e il controllo di noi cittadini sui finanziamenti pubblici. E' questo un modo per rispondere alla crisi e controllare che non ci siano più sprechi come quelli a cui abbiamo assistito in questi ultimi anni. Il clientelismo presente nella nostra università e nelle nostre istituzioni ci costringe ad avanzare proposte forti che indirizzano la spesa dei fondi pubblici verso l'accesso ai saperi, in un primo momento, e l'accesso al lavoro e ai diritti sociali e civili in seguito.
Questo potrebbe fermare i continui flussi migratori verso il nord da parte di intere generazioni, le quali abbandonano continuamente il loro territorio ormai privo di futuro e di sbocchi. Invitiamo a seguire il modello Calabrese che investe per far rientrare i cervelli della ricerca, forse perchè si è capito che un meccanismo di incentivo e trasperenza nell'utilizzo dei fondi pubblici nei saperi, eviterebbe il susseguirsi di baronati e tentativi di privatizzazione della scuola e dell'università, permettendo invece uno sviluppo compatibile con il territorio e l'aumento di possibilità occupazionali per tanti e tante”.
Aderiranno, il giorno 7, professori ricercatori e famiglie, sopratutto quelle in condizioni socio- economiche molto precarie colpite maggiormente dai tagli della 133. Per molte famiglie infatti sarà difficile garantire un percorso formativo ai propri figli che non potranno usufruire del diritto allo studio, viste le condizioni in cui si trova questo in Italia.
”Le proteste di questi mesi - conclude la nota - partite dal movimento studentesco, non sono che l'inizio di una presa di coscienza rispetto alla profondità del malessere sociale che vive il nostro Paese. Le politiche di questo Governo attraverso la finanziaria smantelleranno la Cosa Pubblica e lo stato sociale. NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO!”
Rete Studenti Salerno